Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2, la recensione in anteprima

Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2, la recensione in anteprima

Di Leotruman

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 Final Poster Italia 01 Harry Potter e i Doni della Morte: Parte due
Regia
: David Yates

Cast: Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, David Thewlis, Robbie Coltrane, Ralph Fiennes, Matthew Lewis, Julie Walters, Evanna Lynch, Ciaràn Hinds, Maggie Smith, Michael Gambon, John Hurt, Tom Felton
Durata: 130 minuti
Anno: 2011

Tutto finisce. Anche le saghe più amate, come quella di Harry Potter creata dalla magica penna di J.K.Rowling che ci ha accompagnato per mano negli ultimi 10 anni emozionando più di una generazione.

Harry Potter è finito e termina come un grande omaggio per i milioni di fan sparsi per il mondo ma anche della saga stessa.

Scrivo questo commento in anteprima da grande fan di Harry Potter, che conosce bene i romanzi della Rowling e che si rivolge direttamente agli appassionati del maghetto. Quindi vi avviso che saranno presenti MOLTI SPOILER e se preferite non rovinarvi la magia, non continuate nella lettura.

Harry Potter e i Doni della Morte: Parte Prima aveva positivamente sorpreso alla sua uscita nel novembre scorso, e si percepiva bene come il film avesse giovato della divisione in due parti. Adattare un romanzo di quasi 700 pagine in due pellicole (4 ore e mezza la durata complessiva) non può che permettere di svilupparle con la massima fedeltà evitando quei dolorosi tagli che avevano fatto infuriare i fan in non poche occasioni.

Inoltre le due parti sono molto diverse tra loro. Mentre la prima ricostruiva l’avventura del trio alla ricerca degli Horcrux con toni e atmosfere molto intime, la seconda è uno spettacolare epilogo in cui vengono tirati i fili delle sette pellicole precedenti per giungere ad un’epica conclusione in cui ritornano tutti i protagonisti della saga.

David Yates e soprattutto lo sceneggiatore Steve Kloves sono riusciti perfettamente nell’intento di creare un’opera molto fluida, con un ritmo costantemente elevato e coerente in ogni suo punto. Le fedeltà con il romanzo è talmente elevata che ci si può mettere a sfogliarlo pagina per pagina nella mente durante la visione, visti i tagli a dir poco nulli.

Harry Potter e i doni della morte Parte II Daniel Radcliffe Rupert Grint Emma Watson

Libero dagli obblighi introduttivi che hanno appesantito alcuni episodi precedenti, il film parte subito in quarta con la scena di Villa Conchiglia e soprattutto quella della Gringott, che riesce addirittura a portare in vita le pagine del romanzo ancora meglio di quanto possa aver fatto l’immaginazione da lettore (o almeno della mia). Scenografie spettacolari e un attenzione a dir poco maniacale per i dettagli: i fan rimarranno a bocca aperta, non vi è dubbio. Non sono state tagliate nemmeno alcune brevi sequenze, ma molto significative, come quella in cui Voldemort torna ad uccidere i folletti creando il giusto tono di angoscia e sgomento negli spettatori.

Ma questa seconda parte è ambientata quasi interamente ad Hogwarts, che viene radicalmente rasa al suolo da una battaglia epica dove (finalmente) gli effetti speciali sono estremamente convincenti e spettacolari (sono stati spesso uno dei punti deboli della saga). E’ stato speso molto per la CG in questo episodio e lo si vede, forse un po’ troppo visto che il numero di partecipanti alla battaglia in entrambi gli schieramenti a volte eccede quello dovrebbe essere in realtà e che si nota poi nelle sequenze di pausa, come ad esempio quelle nella Sala Grande (dove spariscono gli altri?).

Nonostante ogni interprete, anche di piccole parti abbia, abbia dato il massimo a livello recitativo (ho amato particolarmente Helen McCrory come Narcissa MalfoyMatthew Lewis come Neville Paciock) questo film è fatto soprattutto per tre protagonisti.

Il primo è Daniel Radcliffe come Harry Potter, che può finalmente distanziarsi da Rupert Grint ed Emma Watson (ottimi) e brillare di luce propria fornendo una prova di grande maturità: durante la camminata dal pensatoio di Silente alla Foresta Proibita ci offre la sua miglior interpretazione della saga, un momento senza dialoghi in cui lo spettatore empatizza perfettamente con il suo tormento interiore.

Il secondo è Ralph Fiennes, che dopo quattro pellicole può finalmente diventare Lord Voldemort e lo possiede completamente. Molti i primi piani, molti gli sguardi che ipnotizzano lo spettatore che poi lo accompagna nel suo sgretolarsi fisico e spirituale. Il migliore tra tutti.

Infine il terzo è Alan Rickman nei panni di Severus Piton, il più ambiguo della saga che però non abbiamo mai smesso di amare. Le poche ma importantissime scene con lui protagonista rendono giustizia al personaggio più bello che abbia creato la Rowling. Non a caso la miglior scena del film, se non dell’intera saga, è quella in cui ci immergiamo nei suoi ricordi che vuole trasmettere ad Harry: la fedeltà con il romanzo raggiunge in questi pochi minuti la vetta più elevata e regista e montatore hanno creato una sequenza di una tale eccellenza da lasciare a bocca aperta. Permette addirittura di riassumere e comprendere diversi elementi suscitando emozioni che nemmeno un’ennesima lettura può fornire. Da sola vale il prezzo del biglietto.

Harry Potter e i Doni della morte - Parte II Benedict Clarke foto dal film 2

Ma sono comunque tante le sequenze, che grazie alla calma e la tranquillità con cui si è potuto adattarle, si incastrano perfettamente tra le epiche scene di battaglia come quella della Dama Grigia. Molti gli omaggi alle altre pellicole della saga, che i fan non faticheranno a riconoscere, ma anche quelli musicali con un Alexandre Desplat particolarmente ispirato (c’è anche tanto John Williams).

Bellissimo infine sia lo scontro finale tra Harry e Voldemort, che a differenza del romanzo è meno verbale e si prolunga tra i vari settori del castello, che l’epilogo conclusivo ambientato 19 anni dopo in cui i protagonisti sono invecchiati in modo convincente senza esagerare con trucchi e CG alla Benjamin Button (la scena è stata fortunatamente rigirata in quanto la prima versione era stata giudicata eccessiva e al limite del ridicolo).

Veniamo però ad una questione spinosa, quella del 3D. Da fan fedele, che ha sborsato non pochi euro in questi ultimi dieci anni per una o più visione di ogni pellicola, mi sono sentito preso in giro. Il film è stato girato in 2D insieme alla prima parte ed in seguito riconvertito, con un risultato che più che deludere a livello qualitativo è semplicemente inutile. La profondità è scarsa, gli effetti minimi e in molte scene la bellissima fotografia (incredibile quella della prima parte) è stata rovinata. Il rischio è inoltre di far perdere agli spettatori la fiducia nello strumento che gradualmente e con fatica si stava ricostruendo con l’ ultimo Pirati dei Caraibi e soprattutto Transformers 3. Se la scelta di dividere la pellicola in due episodi l’ho percepita più come segno di rispetto nei confronti dei fan che come scelta economica, quella di far uscire l’epilogo in 3D è puramente espressione della volontà di incassare il più possibile ed è più esplicito di quanto sperassi. A questo punto la decisione sta puramente al gusto dello spettatore.

A parte questo punto dolente, Harry Potter e i Doni della Morte: Parte Due è un film da non perdere. Un addio con i fiocchi al maghetto più famoso di sempre, che ci ha regalato così tante emozioni in questi ultimi anni, e ad una delle più grandi produzioni cinematografiche di sempre.

Voto da fan: 9

Questa sera Screenweek avrà l’onore di assistere anche alla proiezione in anteprima che si terrà al Giffoni Film Festival (tutte le news le trovate nella nostra scheda evento). Seguirà una seconda recensione, questa volta dal punto di vista di un “non-Fan“, in modo da rispecchiare pienamente i gusti di tutti i nostri lettori.

Ricordo che il film sarà nelle sale italiane da domani, mercoledì 13 luglio. Per i trailer, le immagini e le news sulla pellicola cliccate sul riquadro qui sotto.

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