Peter Jackson gira Lo Hobbit a 48 fotogrammi al secondo

Pubblicato il 12 aprile 2011 di Marco Triolo

Lo Hobbit Peter JacksonQualche giorno fa, durante una conferenza al CinemaCon di Las Vegas, James Cameron aveva dichiarato che il futuro del cinema digitale non stava tanto nell’aumentare la risoluzione, quanto il numero di fotogrammi al secondo, per raggiungere quel senso di realtà che al cinema ancora latita. Certo, si potrebbe obbiettare che, se il cinema non ha lo stesso look della TV, un motivo ci sarà. Eppure, Peter Jackson, che ha appena iniziato le riprese de Lo Hobbit con la videocamera digitale Red, ha già messo un piede nel futuro, perché sta girando a 48 fotogrammi al secondo. “Originariamente, i 24 fotogrammi al secondo furono scelto basandosi sulle necessità tecniche della primitiva era del sonoro. Sospetto che fosse la minima velocità richiesta per avere fedeltà audio“, scrive Jackson sulla sua pagina Facebook; “Quindi abbiamo vissuto per nove decadi con i 24 fotogrammi, non perché sia la migliore velocità per il cinema, ma perché era quella più economica per ottenere risultati accettabili nel 1927, o giù di lì“.

Ma le cose, ora, stanno cambiando: a proposito del girato a 48 fotogrammi al secondo, Jackson afferma: “Ha un aspetto più realistico, ed è più facile da guardare, specialmente in 3D. E’ da mesi ormai che guardiamo test e giornalieri dello Hobbit, e spesso riusciamo a stare seduti per due ore a guardare il filmato senza che l’occhio si stanchi per il 3D“. E conclude: “La nostra troupe, composto di molti puristi del cinema, è ormai convertita. Ci si abitua molto in fretta al nuovo look e diventa un’esperienza molto più piacevole per lo spettatore. E’ simile al momento in cui i vinili vennero soppiantati dai CD“.

Per quanto mi fidi di Jackson, amo i vinili molto più dei CD. Quindi si può dire che io sia un purista, in un certo senso: speriamo che Lo Hobbit riesca a sciogliere i miei come i vostri dubbi. E voi che ne dite? Meglio il “CD” o il “vinile”?

(Fonte: Cinemablend)

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