Google è molto attenta a celebrare anniversari e ricorrenze piuttosto rilevanti e oggi con il suo “doodle” ci ricorda che 122 anni fa nasceva Charlie Chaplin, che nella sua carriera è stato regista, attore, sceneggiatore e anche compositore.
Senza dubbio uno dei più importanti ed influenti artisti che ha segnato l’intero secolo scorso con un’illustre e lunga carriera. Ecco il video che Google ha preparato sulla sua homepage per celebrare e ricordare Chaplin:
Charles Spencer Chaplin nacque a Londra il 16 aprile 1889 ed ebbe un’infanzia travagliata. Deve alla madre la nascita e lo sviluppo del suo interesse in particolare nei confronti del canto (era appunto una cantante) e della recitazione.
Dopo qualche piccolo ruolo in alcune produzioni teatrali di scarso successo, Chaplin lavora intorno al 1906 per un paio d’anni nello spettacolo Il Circo di Casey, un varietà basato su numeri circensi, e familiarizzando con il mondo del circo imparò l’arte dell’esprimersi senza parole ed entrò in una compagnia teatrale (quella di Fred Karno).
Grazie alla compagnia andò in Francia e anche negli Stati Uniti, dove finalmente fu notato da un produttore americano che lo mise sotto contratto: era il 1913 e la carriera del giovane attore prese una svolta inaspettata, ma meritata.
Recitò il ruolo de “il Vagabondo” in 35 cortometraggi per la Keystone che ebbero un successo spropositato per l’epoca: nonostante il cinema fosse muto, Chaplin riusciva ad esprimere l’intera gamma delle espressioni umane facendosi comprendere da tutti e divenne una delle celebrità assolute del suo tempo.
Le case di produzione se lo contendevano a suon di migliaia di dollari: arrivò intorno al 1920 a prendere un cachet da 1 milione di dollari, una follia per l’epoca. Poi la svolta con i primi lungometraggi e i capolavori che ci ha lasciato come eredità.
Scopriamo quali sono:
Questo film è considerato il capolavoro assoluto di Chaplin e praticamente si occupò di tutto per la sua intera produzione (durata addirittura 18 mesi!) tranne le scenografie e la fotografia.
Tra lui e l’attore Jackie Coogan nacque non solo un ottimo rapporto lavorativo, ma anche una bellissima amicizia. Il personaggio di Charlot è ancora ben presente nell’immaginario collettivo nonostante sia passato quasi un secolo.
Il sonoro era ormai diventato una realtà, ma Chaplin era timoroso e voleva continuare a fare quello in cui riusciva meglio. Per questo girò Luci della Città come un film muto con in sottofondo una colonna sonora sincronizzata: il successo anche in questo caso fu enorme.
E’ considerato uno dei migliori film di sempre. Si dice che il regista fece ripetere per ben 342 volte la scena in cui la fioraia deve scambiare il vagabondo per un milionario: Kubrick era niente a confronto…
E’ l’ultima pellicola in cui compare Charlot e anche in questo caso è un film muto che contiene alcune scene sonore. Il personaggio si congeda facendo sentire la sua voce per la prima ed unica volta nel finale della pellicola, che rappresenta il suo testamento.
Neanche poteva immaginare Chaplin durante la produzione di questo ennesimo capolavoro che la sua interpretazione del dittatore della Tomania, esplicitamente ispirato e basato sulla figura di Adolf Hitler, che la realtà avrebbe superato la fantasia visto l’orrore e la tragedia che portò la seconda guerra mondiale.
Il regista-attore ha interpretato anche la parte del barbiere ebreo perseguitato dai nazisti: Chaplin ignaro, come il resto del mondo, di quello che sarebbe accaduto dei campi di concentramento, disse in seguito che non avrebbe girato il film se solo avesse saputo. Ma a decenni di distanza dalla guerra e dell’orrore la parodia-denuncia è ancora ben impressa nell’immaginario collettivo e non pare ovviamente mancante di rispetto.
E’ l’ultimo film di Chaplin girato negli Stati Uniti. Lo stesso anno partì per l’Inghilterra a causa dei problemi col Maccartismo e non tornò più negli USA fino al 1972, quando gli venne consegnato l’Oscar alla Carriera (uno dei tre Academy Awards che vinse in totale).
Lo girò insieme ad un altro grande del cinema muto, Buster Keaton.
Fu il suo ultimo film, nonché l’unico a colori, e lavoro con due star del cinema internazionale: Marlon Brando e la nostra Sophia Loren.
Charles Chaplin morì a Corsier-sur-Vevey in Svizzera la notte di Natale del 1977 e lì fu sepolto. L’uomo ci ha lasciato, ma il mito è vivo ancora oggi grazie ai suoi capolavori.
Fonte: screenweek, wikipedia