Rapunzel: ScreenWEEK intervista in esclusiva Alessandro Jacomini

Rapunzel: ScreenWEEK intervista in esclusiva Alessandro Jacomini

Di Filippo Magnifico

L’uscita per il mercato home video di Rapunzel – L’intreccio della torre, il cartoon in 3D della Disney, ispirato alla celebre favola di Raperonzolo dei fratelli Grimm, non ha fatto altro che catalizzare nuovamente l’attenzione nei confronti di quest’opera. Si tratta di un successo più che meritato dato che stiamo parlando di una delle sorprese della scorsa stagione cinematografica ed è più che giusto continuare a parlarne. Ecco dunque che, dopo il virtual roundtable con i registi Nathan Greno e Byron Howard che vi abbiamo presentato ieri, ScreenWEEK.it è lieta di presentarvi una nuova intervista esclusiva. Il sottoscritto ha infatti avuto il piacere di conversare con Alessandro Jacomini, lighting supervisor di Rapunzel. Qui sotto trovate il resoconto di questa piacevolissima chiacchierata:

Rapunzel è sul serio una pellicola perfetta. Ben strutturata, incredibile dal punto di vista dell’animazione, ricca di personaggi ben delineati e ben scritta. Ma secondo te qual è la principale carta vincente di questo film?

La mia opinione non può ovviamente essere oggettiva, ma penso che il grande successo di questo film sia dovuto al fatto che, al suo interno, si intuisce una grande passione e un grande affetto per questi personaggi e per il mondo nel quale vivono. Sono rappresentati così, come sono, con i loro pregi e difetti, senza cinismo e senza prendersi gioco di loro. Si intuisce un grosso amore per questo mondo e per un passato magico.

Una domanda sui lunghi capelli della protagonista non può ovviamente mancare. Una chioma lunga più di 20 metri e composta da più di 100.000 ciocche. So che è stata necessaria la creazione di un software speciale, per rendere il più reale possibile l’effetto. Puoi parlarcene?

L’aspetto tecnologico è stato molto importante. Un team di computer scientist ha lavorato allo sviluppo di tecnologie utili non solo per quanto riguarda la resa visiva (per esempio la reazione alla luce), ma soprattutto per rendere l’animazione di questi capelli il più vicino possibile a qualcosa che fosse “art-directable”, cioè in grado di seguire le linee guida degli animatori, che hanno curato la storia avendo ampia libertà.

Altra scena particolarmente suggestiva è quella delle lanterne volanti. Anche in questo caso si parla di record. Puoi raccontarci qualche aneddoto?

La cosa interessante è che questa scena è stata una delle prime ad entrare in produzione. È stata una sfida nella sfida. Quando si inizia un film ci sono molte incognite e noi abbiamo deciso di partire da una delle scene più ambiziose, quindi si potrebbe anche dire che siamo stati incoscienti (ride). Anche in questo caso la sfida maggiore è stata fare in modo che tutte le lampade, decine di migliaia in certi momenti, avessero un movimento e una coreografia che seguisse le intenzioni dei registi. Il supporto tecnologico è stato essenziale per creare qualcosa che fosse spettacolare, ma che non si sovrapponesse ai protagonisti, diventando il contorno di un momento estremamente romantico.

Perché si è deciso di raccontare una storia così classica con l’ausilio della più moderna grafica digitale? Non era forse più giusto continuare quella strada nostalgica intrapresa con La Principessa e il Ranocchio?

Sostanzialmente credo che sia stata una scelta vincente fatta dagli autori, convinti che fosse possibile raccontare una storia come questa, che strizza l’occhio ai classici del passato, in una maniera più contemporanea e vicina ai gusti dello spettatore moderno. In questo modo è stato possibile creare un film con un’identità ben precisa e non solo una fotocopia dei grandi classici del passato. Era giusto che questa storia fosse raccontata così.

Concludiamo con una simpatica curiosità. Ho letto che, e qui cito testualmente, che “Per cercare di preservare le proprie facoltà mentali durante le lunghissime ore di duro lavoro, il team di produzione ha giocato a più di 2.000 gare con Mario Kart” (Wikipedia). Puoi dirci se è vera questa voce?

Non il sottoscritto (ride). È possibile che qualche artista riesca a rilassarsi in questo modo, ma non io. Mi piace più il ping pong a dire la verità.

Vi ricordiamo inoltre che su Amazon.it è possibile acquistare l’edizione home video del film, compreso un sacco di altro materiale riguardante il magico mondo di Rapunzel – L’intreccio della torre:

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