Sanctum 3D, la recensione in anteprima

Pubblicato il 10 febbraio 2011 di Gabriele Niola

Sanctum Poster Italia 01Regia: Alister Grierson
Cast: Rhys Wakefield, Alice Parkinson, Christopher Baker, Daniel Wylie, Richard Roxburgh, Ioan Gruffudd
Durata: 109 minuti
Anno: 2011

Uomini intrappolati nelle grotte sott’acqua. Buio, strettoie e problemi di respirazione. Questo basta a descrivere un film volutamente di serie B, palesemente centrato sull’azione e sul 3D. Non a caso viene promosso utilizzando a caratteri cubitali il nome di James Cameron, quando poi il regista di Avatar centra solo marginalmente (è produttore).

L’unico tema di Sanctum 3D direttamente riconducibile all’influenza di cameroniana sembra essere quel gusto per l’esplorazione e per il cinema come macchina dello stupore esotico che da sempre lo anima. Viene da pensare che considerando il lavoro fatto dal regista con le riprese subacque nel tempo trascorso tra Titanic e Avatar (nonchè per The Abyss a suo tempo), questo film sia figlio di quelle esperienze e quelle attrezzature.
Ci sono i momenti iniziali di Sanctum (in elicottero sopra la foresta) che sembrano le equivalenti scene di esplorazione di Pandora e ce ne sono altri in mezzo al film, nelle grotte, di meraviglioso stupore di fronte all’inesplorato e alle meraviglie (violente) della natura.

Forse questa capacità e volontà di stupirsi e stupire mostrando i grandi spazi e il confronto umano con l’ambiente è la virtù migliore di un film che altrimenti regala poco. Sanctum sembra un’opera da passaggio in seconda serata estiva su Italia Uno, un film in cui le psicologie non esistono, i conflitti sono quelli canonici (“Papà non mi ha mai dimostrato il suo amore e pensa solo ad esplorare”, “Mio figlio non mi capisce”, “Io sono pieno di soldi ma non ho un briciolo del coraggio di quest’uomo” e via dicendo) e vengono espressi a parole, raccontandoli apertamente.
Terza dimensione da manuale, come si sperava e come era inscritto nel progetto. Attrezzatura fornita da Cameron e utilizzo allo stato dell’arte della profondità per mostrare le profondità marine. Da quel punto vista nulla da eccepire.

L’idea dichiarata di Sanctum è di mostrare le potenzialità del 3D in una produzione a basso budget, molto di genere. Missione compiuta? Qui le altre critiche

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