Animals United 3D, la recensione in anteprima

Pubblicato il 20 gennaio 2011 di Gabriele Niola

Animals United 3D Poster ItaliaRegia: Reinhard Klooss, Holger Tappe
Cast: Thomas Fritsch, Bastian Pastewka, Oliver Kalkofe, Ralf Schmitz, Christoph Maria Herbst
Durata: 93 minuti
Anno: 2010

Cinema d’animazione paneuropeo a firma tedesca. Gli autori sono quelli di Impy, successo di nicchia per il pubblico molto infantile, e ora Animals United 3D cerca di ripetere la formula tenerezza con un film tutto animalismo ed ecologismo facile (sembra di essere negli anni ’90), con al centro animali teneri e simpatici.
Cosa buona per gli amanti del genere ma pessima per chi vede di cattivo occhio queste operazioni. Chi scrive appartiene al secondo gruppo.

Si tratta di animazione CG e 3D a tutti i costi, cioè di prodotti che potevano essere in due dimensioni, potevano non essere in 3D e potevano non avere per forza questo taglio, ma che alla fine hanno queste caratteristiche perchè funzionano.
Un film tedesco a fattura europea che presenta personaggi con dilemmi e problematiche personali da cinema americano (il mito del vincente, la figura paterna traballante…). Un film in tre dimensioni con davvero poca profondità. Un film animato al computer (a costi e quindi qualità non a livello di quelle americane) che non si fa forza delle specifiche e delle potenzialità di questo mezzo.

E la storia non regala sorprese ulteriori. La base è un libro Erich Kästner titolato “La conferenza degli animali” ma la storia devia da quel corso per inseguire suggestioni da Madagascar e L’Era Glaciale. Siamo dalle parti del pacifismo e dell’ecologismo senza ragioni, quello che mette in scena situazioni irreali per quanto estreme (multinazionali oltre ogni limite di grettezza e bambini con la scintilla di speranza ecologica negli occhi) per trarre morali a quel punto scontate ma che non danno conto della complessità delle situazioni reali. La giustificazione è sempre quella: “Ma è un prodotto per bambini”, fortunatamente con i sublimi prodotti per bambini che vediamo uscire in questi anni la scusa non regge più
Intuizioni zero. Comicità a basso costo e basso sforzo tanta.

L’ecologismo alla buona e il pacifismo senza testa sono comunque valori? Bastano a fare un film per bambini? Qui le altre critiche

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