Dopo la presentazione di giovedì alla Festa del Cinema di Roma, che stiamo seguendo dettagliatamente in questi giorni (qui la nostra pagina ufficiale con tutte le news) a da noi raccontata in questo post, l’anteprima di 23 minuti contenenti scene dell’atteso kolossal Tron Legacy è sbarcato anche nel nord Italia in particolare al cinema Arcadia di Melzo (Mi).
L’evento faceva parte della TRON Night, una serie di iniziative avvenute in contemporanea in tutto il mondo per svelare i primi misteri riguardanti uno dei kolossal più attesi dell’anno (anche se avvenuto con un giorno di ritardo dovuto alla “cortesia” concessa nei confronti della Festa del Cinema).
L’Arcadia multiplex di Melzo è stato l’unico cinema d’Italia scelto dalla Disney per la proiezione di queste scene in anteprima, probabilmente grazie alla qualità altissima del cinema stesso che ha valorizzato al meglio il superlativo 3D digitale con cui è stata girata la pellicola.
Veniamo alla descrizione dell’evento nel dettaglio.
La serata era composta da 3 proiezioni (alle 20.15, 21.00, 21.45) che avvenivano nella fantastica sala Energia, con 630 posti a sedere e uno schermo di ben 30 metri di lunghezza.
I fan potevano ritirare i biglietti gratuiti per assistere alla proiezione fin dal pomeriggio e mi aspettavo una partecipazione consistente visto che si trattava di un evento unico per il grande pubblico (anche se ovviamente limitato al nord Italia e alla Lombardia in particolare).
Con mio grande dispiacere le tre proiezioni sono state disertate quasi completamente dagli spettatori. Io ho partecipato a quella delle ore 21 e su 630 poltrone a disposizione ne erano occupate meno di un centinaio (di cui due terzi rappresentati da personale stampa e addetti ai lavori). Anche dagli altri due spettacoli ho visto uscire poche decine di persone. Non solo il ponte festivo (caro ai milanesi) ha influito, ma purtroppo ci si è messo di mezzo anche uno sciopero dei mezzi pubblici che ha paralizzato Milano e la sua periferia.
Un vero peccato perché è stato decisamente emozionante vedere queste 5 scene di Tron Legacy ben 2 mesi prima della sua uscita al cinema, e sinceramente mi è servito per ridimensionare e canalizzare il mio grado di aspettativa nei confronti di un kolossal così atteso ma anche così misterioso fino ad oggi.
Veniamo ora alla descrizione delle scene e al commento. Vi avviso che sono presenti degli SPOILER quindi potete decidere se continuare o meno la lettura.
Scena 20: L’Appartamento di Sam
Facciamo la conoscenza di Sam Flynn (Garrett Hedlund) che viene presentato come un ragazzo sui 25 anni ribelle e scapestrato (ha appena fatto un incidente in modo e una visitina in prigione) che non ha la minima intenzione di amministrare l’azienda del padre, Kevin (Jeffrey Bridges, protagonista di Tron del 1982), scomparso nel nulla ormai da molti anni.
Nel loft lo attende Alan (Bruce Boxleitner, che anche lui riprende il suo ruolo) che sembra avere un ruolo molto protettivo nei confronti del giovane Sam. Alan informa il ragazzo di aver ricevuto una chiamata sul suo cercapersone dalla vecchia sala giochi di Kevin Flynn, un numero che è inattivo da molti anni.
Nonostante Sam abbia dato per morto il padre e voglia dare la sensazione di essere disinteressato, il fatto lo incuriosisce a tal punto da prendere la sua moto e correre alla vecchia sala giochi.
Una volta riattivata l’elettricità il ragazzo la percorre curiosando tra i vecchi videogame fino a fermarsi davanti a quello di Tron, il capolavoro di suo padre. Una moneta caduta a terra gli fa capire che facendolo ruotare si libera un accesso ad un corridoio segreto che conduce all’ufficio di suo padre.
Sam inizia a curiosare sul piano di lavoro del padre (un enorme touch-screen) e capisce che le sue ultime azione erano rivolte all’utilizzo di un laser (indimenticabile per chi ha visto il primo film) che viene accidentalmente attivato dal ragazzo, che così viene disintegrato e scomposto in quanti di informazione per poi essere trasportato direttamente nell’universo digitale creato dal padre.
La scena è completamente in 2D, tuttavia (come ripetuto per ben 2 volte all’inizio dell’evento) è stata realizzata in modo da tenere indossati gli occhialini. Il tutto per una questione di uniformità nei confronti della luminosità. Infatti qualsiasi tipo di occhialini 3D attenua notevolmente la luminosità delle immagini proiettate. Togliendoli, ad esempio nella scena in cui Sam cammina al buio con una torcia in mano che proietta un fascio di luce verso il pubblico, si rimane abbagliati. Quindi il film è stato realizzato in modo da tenere indossati gli occhialini per tutta la sua durata, nonostante l’effetto stereoscopico inizi solo con l’ingresso di Sam Flynn nel mondo virtuale.
Scena 27: Catturato dall’intercettatore
Siamo nel mondo digitale creato da Kevin Flynn. E’ un universo buio, in cui brillano solo luci al neon per la maggior parte di colori freddi (come blu e azzurro). Sam viene identificato da alcuni programmi di sicurezza come programma “pirata” e viene caricato su un “intercettatore”insieme ad altri programmi, alcuni ribelli mentre altri difettosi. I mezzi da ricognizione e trasporto sono gli stessi del film Tron, ovviamente adattati al nuovo e avveniristico universo, ma la forma originale a U rovesciata è inconfondibile.
Una volta arrivati alla meta i programmi vengono destinati alla cancellazione oppure ai “giochi”. Sam finisce ovviamente ai giochi, ma prima verrà svestito dei suoi abiti umani da quattro intriganti ragazze, che poi lo rivestiranno con la classica tuta scura su cui risaltano alcune strisce luminose (il marchio di fabbrica dell’universo digitale di Tron). A Sam inoltre viene dato e posizionato sulla schiena un disco di energia, su cui verranno memorizzati tutti i dati da quel momento in poi. Viene spiegato che dall’integrità del disco dipende anche la sopravvivenza di ogni programma.
Molti in rete hanno iniziato a criticare la “freddezza” e la cupezza del mondo digitale che ci viene presentato. Io personalmente ho trovato l’ambientazione estremamente affascinante e mi sono sentito immerso anch’io nello stesso mondo dei protagonisti.
Purtroppo in questa scena ho confermato una sensazione che ho avuto fin dalla prima, e cioè che il protagonista Garrett Hedlund non è Sam Worthington. Se James Cameron per Avatar è riuscito a trovare un attore semi-esordiente che sostenesse buona parte del peso del kolossal (idem Chris Pine per Star Trek), lo stesso non si può dire per il protagonista di Tron Legacy. L’attore è molto giovane e la sua performance è sicuramente positiva, tuttavia in 23 minuti ho visto un po’ troppe faccette e smorfie…
Scena 32: Il gioco dei Dischi
La scena è ambientata nella spettacolare arena dei giochi, una sorta di stadio futuristico per gladiatori high-tech. Sam deve affrontare i suoi rivali nel Gioco dei Dischi, e comprende a suo rischio e pericolo come si gioca: i programmi devono lanciarsi contro il propri dischi di energia cercando o di colpirsi a vicenda o di colpire il pavimento dell’avversario in modo da disintegrarlo e farlo cadere nel vuoto.
Il combattimento è a dir poco spettacolare e grazie a questa scena in particolare si comprende il potenziale visivo altissimo della pellicola. Gli effetti speciali sono molto definiti e precisi, la scena ha un ritmo incalzante e finalmente assaporiamo in pieno l’effetto tridimensionale del film. Non arrivano oggetti addosso ma è una stereoscopia simile a quella di Avatar e la qualità è molto alta.
Ho trovato cmq la scena piuttosto buia, ma questo dipende anche dal sistema 3D Xpand. Inizio ad apprezzare sempre meno questa tecnologia, che sulla carta sembrerebbe essere la migliore in quanto utilizza occhialini non-usa e getta ma a polarizzazione attiva. Personalmente mi stancano molto la vista e con il tempo preferisco sempre di più il sistema Real 3D, soprattutto quando associato ad un ottimo proiettore (per carità, il proiettore Christie dell’Arcadia da diverse decine di migliaia di euro è fantastico. Però personalmente credo che Tron Legacy andrà a vederlo al The Space di Vimercate, il cinema dove ho vissuto la mia più bella esperienza in tre dimensioni).
Scena 52: Via di Fuga
Sam viene aiutato da un misterioso programma (inizialmente coperto da un casco) e stanno fuggendo dalla città di Tron a bordo di un fantastico mezzo di trasporto a quattro ruote. Dietro di loro alcuni programmi sulle moto (che abbiamo imparato a conoscere fin dal teaser del Comic-con) e l’inseguimento prosegue mozzafiato tra curve, salti e schianti. Il programma amico è Quorra (Olivia Wilde) e sta cercando di portare Sam dal padre, che si trova in un rifugio segreto e protetto. (questa scena tra l’altro potrete vederla anche voi in questo nostro post).
La scena è fantastica ed emozionante. Ancora una volta il 3D si dimostra valore aggiunto per le scene d’azione, che sembrano dirette dall’esordiente Joseph Kosinski con maestria, fluidità ed eleganza (nessun montaggio frenetico alla Micheal Bay). Inoltre Olivia Wilde conferma le sue ottime capacità di attrice dimostrate non solo nella serie di Dr. House. Sembra trovarsi piuttosto a suo agio nel ruolo e convince più del protagonista: questo film per lei sarà sicuramente un ottimo trampolino di lancio (e non è un caso che i produttori stiano già scommettendo su di lei, ad esempio ha appena finito di girare il kolossal Cowboys and Aliens con Daniel Craig).
Scena 56: La Casa Sicura
In una bellissima casa che sembra disegnata da un lontano pronipote di Renzo Piano il giovane Sam può riabbracciare il padre Kevin dopo molti anni, che lo riconosce anche grazie all’aiuto di Quorra. L’uomo sembra piuttosto disorientato, come se l’esilio a cui è costretto lo stia consumando lentamente. E’ molto invecchiato e si muove lentamente. La scena si chiude con una visione del panorama che si gode dal balcone della casa che si affaccia sull’intero mondo digitale, con in lontananza la città da cui sono scappati.
L’evento poi si chiude con un collage di scene d’azione spettacolari che non fanno altro che farti venire l’acquolina in bocca e desiderare che il 29 dicembre arrivi il prima possibile!
Concludendo, i pareri da me espressi sono pura “speculazione”: non si può assolutamente giudicare un film da poche scene scollegate. Vi ho riportato delle semplici sensazioni che l’anteprima mi ha dato, che potranno rivelarsi corrette o meno in seguito (ovviamente per il mio gusto).
Resta il fatto che la Tron Night è stata una possibilità magnifica per capire che cosa ci aspetta alla fine dell’anno e ho ridimensionato il mio grado di aspettativa nei confronti di questo kolossal che sulla carta è veramente enorme (e i 300 milioni di budget di certo mettono in soggezione!).
Tron Legacy promette bene e sicuramente potrà rappresentare per la nuova generazione quello che ha rappresentato per la vecchia: un film cult all’avanguardia, coinvolgente ed emozionante.
Non ci resta che aspettare il 29 dicembre per poter vedere Tron Legacy in 3D (oppure il 5 gennaio per chi vuole vederlo in 2D). Nell’attesa potete sfogliare il materiale sul film nella nostra scheda del database, o andare a curiosare il canale di Youtube dedicato alla pellicola.
Una curiosità: nell’atrio del cinema Arcadia era presente (vicino allo storico Tirannosaurus Rex) la DeLorean di Ritorno al Futuro, veramente maginifica (eccola qui sotto).