Regia: John Turturro
Cast: Rosario Tindaro Fiorello, Massimo Ranieri, Lina Sastri, Beppe Barra, Peppe Servillo, Mina Anna Mazzini, Pino Daniele
Durata: 90 minuti
Anno: 2010
Un trito luogo comune vuole che tutti coloro i quali, pur non nascendo in un luogo se ne innamorino e gli rendano dei servigi attraverso il proprio il lavoro, siano definiti “cittadini d’adozione”. Ecco, mai quest’espressione ha avuto più senso che per John Turturro, napoletano d’adozione.
In realtà, andando a scavare, le origini italoamericane dell’attore non sono nemmeno campane ma bensì a metà tra Sicilia e Puglia (e difatti è in Sicilia che ha cominciato il suo viaggio nella cultura italiana), tuttavia a Napoli Turturro sembra aver trovato il suo vero sè e lo mette in mostra parlando della canzone e della musica napoletana in questo documentario.
L’idea è seria, la realizzazione semiseria. Si vuole scavare e mostrare il rapporto peculiare che una città stringe con la musicalità, come essa fiorisca ovunque e come sia emblema di una mentalità, ma al tempo stesso si vuole mostrare più che altro quella mentalità, non tanto ad uso e consumo degli stranieri (che poco ne sanno) ma anche per il pubblico italiano più smaliziato.
Turturro parla in campo, fuoricampo e con le immagini, intervista i grandi esperti o i protagonisti della scena musicale napoletana moderna e aggiunge degli inserti in cui mostra i pezzi più classici, il tutto con una spontaneità, un mood urbano e selvaggio e infine una goliardia che non possono non stupire sia per immersione nell’umorismo napoletano sia per come nonostante il tanto divertimento l’obiettivo rimanga sempre serio.
Perchè a fronte di tanta apparente spensieratezza Passione mostra anche l’acuta percezione del corpo attoriale che ha Turturro. Sorprende infatti come l’attore sia perfettamente conscio dell’importanza e del ruolo del proprio di corpo. Il modo in cui “dosa” se stesso, le sue apparizioni, i suoi dialoghi in un sorprendente buon italiano e addirittura una sua performance surreale con Fiorello sono da applauso, da grande conoscitore dell’importanza del corpo nell’immagine.
Passione è infatti fondato sui volti, spesso ripresi da molto vicino, e su un più generale senso d’improvvisazione che da una parte rispecchia il mood della canzone napoletana classica, dall’altra va a colpire (cinematograficamente) le corde della tradizione italiana in merito. Turturro sfrutta i momenti, lascia i microfoni aperti per catturare insperate battute dei passanti e organizza piccole rappresentazioni in strada per vedere l’effetto che fanno. Infine, se capita, si lascia anche clamorosamente trascinare nei balli. Da applauso.
E’ il Buena Vista Social Club italiano? Doveva per forza venire uno straniero a farlo o anche un nostro occhio poteva riuscire nell’impresa? Qui le altre critiche