Secondo la rivista Variety, sarebbero stati confiscati in Italia ben 7000 occhiali 3-D. Le ragioni? Scarsa igiene, nessuna certificazione di idoneità rilasciata dall’Unione Europea e uso improprio – soprattutto da parte dei teenager.
Vediamo in dettaglio le accuse mosse dal Codacons:
Scarsa igiene – Sembra che in alcuni casi, gli occhiali 3-D non siano stati puliti in modo adeguato tra una proiezione e l’altra del film ‘Avatar‘.
Made in China – Secondo il Codacons, la maggior parte degli occhiali 3-D è stata prodotta in Cina e non ha alcuna certificazione di qualità o idoneità rilasciata dall’Unione Europea. Tale certificazione è di primaria importanza per prodotti di questo tipo.
Non sono occhiali da sole! – Pare che molti teenager – e non solo! – non restituiscano gli occhiali 3-D e li utilizzino come ‘occhiali da sole di tendenza’. Un uso improprio di tali occhiali può determinare danni alla vista anche gravi .
L’ANEC si difende affermando che dalla legge italiana non è richiesta alcuna certificazione per prodotti di questo tipo e che gli occhiali vengono sempre sterilizzati tra una proiezione e l’altra.
Quanto alla terza accusa, Dolby – che rifornisce di occhiali 3-D la maggior parte delle sale – risponde dicendo che ha già provveduto ad avvisare gli utenti che tale accessorio non deve essere indossato fuori dalla sala cinematografica.
Sarà sufficiente?