Regia: Sarah Watt
Cast: Justine Clarke, Williams McInnes, Andrew S. Gilbert, Anthony Hayes, Robbie Hoad
Durata: 100 minuti
Anno: 2008
Viene dall’Australia questo racconto in pieno stile Magnolia di vite parallele che si sfiorano si incrociano e sembrano convivere tutte su uno stesso piano etico oltre che nella stessa area geografica. Storie che girano intorno al tema della morte, della percezione della morte e delle occasioni perse.
Personaggi che hanno perso o stanno per perdere qualcosa. Malati terminali, fobici della morte, padri mancati e padri o madri che saranno. Morti e omicidi involontari. Look Both Ways tiene fede all’avviso del titolo e si propone appunto di guardare avanti verso la morte ma non prima di aver guardato indietro alla vita che c’è e che ci può essere. E’ infatti un film ottimista nonostante le premesse. Peccato per la noia.
Si perchè nonostante lo stile Magnolia e nonostante la volontà di intrattenere con un ritmo vorticoso e situazioni tra l’originale e il paradossale il film di Sarah Watt non riesce davvero ad andare oltre le dichiarazioni. Si vuole parlare dello smarrimento del vivere moderno ma poi in effetti questo non passa, si vuole parlare delle occasioni perdute ma di quelle situazioni mancano i sentimenti, si vuole fare un film da tante storie singole tragga qualcosa ma rimangono solo le storie singole e tristi e non il senso comune.
La morte che aleggia e la sua ineluttabile imprevedibilità dovrebbero fungere da continuo accumulo di tensione da rilasciarsi poi nelle sequenze più gioiose e piene di vita, ma non accade, non accade perchè i personaggi non sembrano vivere di veri sentimenti nè le scene che li coinvolgono sembrano parlare un linguaggio (iconico) comprensibile. Mai un guizzo, mai un’impennata.
Cinema freddo per parlare di temi freddi? Cinema raffreddato che parla alla testa trascurando il cuore. Ma si può? Qui gli altri pareri.