Roma – In occasione della première mondiale di Angeli e demoni, siamo riusciti ad incontrare Tom Hanks, leggenda made in Hollywood, qui alla sua seconda prova (decisamente migliore) nei panni di Robert Langdon.
Lo abbiamo intervistato:
Il libro di Dan Brown è stato scritto prima de Il Codice Da Vinci, come vai voi avete realizzato un sequel?
Il fatto che sia un sequel non importa. Quello che ci siamo chiesti è stato: vale la pena raccontare questa storia? Avete mai visto un film sull’antimateria, una potentissima bomba che esplode in Vaticano proprio nei giorni della morte del Papa? Ve lo dico io: mai! Il primo film non oscura affatto questo secondo. Sono due storie molto diverse. Comunque, abbiamo sempre saputo che il potere del Codice Da Vinci non ci avrebbe certamente aiutati col secondo film… a meno che la critica non lo distruggerà come il primo.
E a tal proposito, cosa può dirci del fatto che Il Codice Da Vinci sia stato preso di mira dalla maggior parte della critica?
Niente sarà sempre un successo o sempre un insuccesso. Ho lavorato con i Fratelli Coen in Ladykillers e con Steven Spielberg in The Terminal… ed è stata la stessa cosa. Se avessimo sempre successo, saremmo dei veri geni!
In una scena del film, la vediamo cambiarsi i vestiti ed indossare una cosa dell’ultimo minuto: una giacca da prete…
Sì, quello mi piace tanto: l’intera premessa del film è che Langdon non è proprio benvoluto dal Vaticano. E per quanto riguarda quella scena, è come se cercassimo di mostrare l’opposto dell’uomo di scienza che c’è in lui. D’altra parte, penso che sia perfettamente a suo agio all’interno degli alloggi papali. Il fatto che il Vaticano abbia bisogno di lui, nel momento in cui qualcuno minaccia di distruggerlo, è un paradosso.
La prima volta giravate tra Parigi e Londra, adesso siete a Roma. Ci racconti della sua esperienza sul set romano?
Volete sapere l’esperienza di girare a Roma?? Pericolosissima! Perfino quando attraversi la strada! Fortuna che c’era Pierfrancesco Favino a portarmi in giro in macchina!!
Angeli e demoni è anche interpretato da Stellan Skarsgard nei panni del Capo delle guardie Svizzere Richter: può raccontarci com’è lavorare con lui?
Stellan è un tipo che mette paura. Sono sempre stato un suo fan e tutto quello che ho visto di suo era incredibile. Riesce a fare qualunque cosa: l’avete visto in Mamma Mia! Ma anche in ruoli in cui deve impersonare l’uomo più spaventoso del pianeta… quindi quando lo incontri, speri solo che sia di buon umore.
Cosa è riuscito a scoprire sul nuovo romanzo di Dan Brown: The Lost Symbol?
Dan è una persona molto simpatica e disponibile. Ieri eravamo a cena tutti insieme. Con lui potete parlare di tutto, proprio tutto… tranne che del libro! Non ci ha detto nulla, mai. Quindi sono stato io a chiedergli: “senti Dan, magari potresti ambientare il libro alle Bahamas”. Scena I: Robert Langdon è in spiaggia sotto una palma… sarebbe perfetto per me!
Quando non è Langdon, è comunque un tipo che crede nei complotti?
Assolutamente! Anzi, a me invece piace confutarli: non credo ai complotti e ci metto tutto me stesso per dimostrare che non sono veri.
Ha interpretato Langdon per due volte: il suo viaggio nel mondo di Dan Brown ha in qualche modo cambiato la sua fede?
Mettiamola così: nessun film che ho interpretato ha mai colpito la mia concezione di vita. Una cosa è il lavoro artistico, l’altra è la mia vita.
Vi ricordiamo che Angeli e demoni arriverà sui nostri schermi dal 13 maggio, distribuito dalla Sony Pictures. Cliccate qui per leggere il nostro speciale sul film!