Giulia Non Esce La Sera, la recensione in anteprima

Pubblicato il 24 febbraio 2009 di Gabriele Niola

Giulia non esce la sera Poster ItaliaRegia: Giuseppe Piccioni
Cast: Valerio Mastandrea, Valeria Golino, Sonia Bergamasco, Fabio Camilli, Sasa Vulicevic, Paolo Sassanelli, Antonia Liskova, Piera Degli Esposti
Durata: 105 minuti
Anno: 2009

E’ questo il cinema italiano che ci piace? La risposta per quanto mi riguarda è un no, grosso, tondo e pieno di sicurezze.
Non mi piace questo cinema italiano e anzi è il simbolo di tutto ciò che trovo “sbagliato”. Sbagliato per tante ragioni, la prima delle quali è la più grossa di tutte: non raggiunge gli obiettivi che si pone, spara alto e manca inesorabilmente il bersaglio. E la seconda è la più spietata: non incassa così tanto da fare (se non altro) il bene del sistema cinema.

Piccioni vuole raccontare mondi interiori, contrasti emotivi, personaggi più o meno ordinari coinvolti in situazioni non eccessivamente straordinarie per scandagliare le emozioni di tutti noi e parlare allo spettatore tenendo i piedi per terra, ma non ci riesce quasi mai.
Punta continuamente sulla metafora, sul simbolismo e su immagini che vorrebbero essere poetiche ma che non riescono mai ad esserlo davvero. Si può davvero pretendere di fare queste cose senza saperle fare e senza essere mai riuscito a farle??

“Sembra di sentire la voce del regista da dietro la macchina da presa che dice <<Fate un po’ una faccia poetica>>” disse con efficacia qualcuno che non ricordo in un’occasione che non rammento per spiegare come in questi film si cerchi il massimo risultato con il minimo impiego di competenza. Non il minimo sforzo, perchè quello non lo posso sapere, ma il minimo movimento intellettuale. Dove l’unica novità è l’ambientazione. Stavolta la piscina.

Quanto ancora mi toccherà vedere lo straordinario Mastandrea preso in questi film che girano in tondo? Quanto ancora lo dovrò vedere lottare titanicamente per tenere alta un’intera pellicola invece che cavalcarne e magari guidarne la riuscita? Perchè mi devo appigliare alle stupende idee visive di Luca Bigazzi per non cadere nel sonno?

Non mi piacciono questi film che mettono in scena senza che ce ne sia un vero motivo personaggi intellettuali che fanno lavori intellettuali, personaggi che sono gli autori stessi oppure gli autori da piccoli. Non mi piacciono questi film che continuano a riflettere sulle vite di chi li fa, totalmente scollati dalla realtà, che non puntano mai sull’intreccio ma sul racconto di personaggi ed emozioni senza poi riuscire a farlo davvero.

Giulia Non Esce La Sera (titolo brutto in una maniera che solo noi potevamo concepire) poi a tre quarti diventa anche lento e noiosissimo. Se la storia non è appassionante e i personaggi non mostrano emozioni convincenti ma solo piccole schegge di sentimentalismo a buon mercato (e si tratta sempre di quelle schegge umoristiche), io come mi appassiono? Io da cosa rimango colpito? Dai silenzi di Mastandrea (porello)? Dalle scene sott’acqua in piscina che dovrebbero essere un sacco evocative? Dai personaggi immaginati dallo scrittore che lo perseguitano nella realtà? No sul serio quelle cose funzionano? A voi vi prendono?

Ti prego smentiscimi o segnalami una recensione che mi smentisca, perchè pensare che siamo tutti daccordo eppure continuano ad uscire questi film categorizzati come “d’autore” mi fa stare male. Sapere che qualcuno pensa che siano “davvero dei bei film” se non altro gli darebbe un senso… Fallo qui. Per favore.

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