Da ieri è in programmazione nei cinema italiani Stella, film di Sylvie Verheyde uscito in Francia il 12 novembre, senza divieto alcuno. La pellicola è distribuita dalla Sacher di Nanni Moretti, ed era stata già presentata a Venezia durante le Giornate degli Autori.
Ora la terza sessione della Commissione per la Censura, presieduta da Maria Pia Baccari, ha vietato il film ai minori di 14 anni. Dalla decisione della commissione si sarebbero dissociati due membri, Bruno Zambardino e Carlo Silvestrin, e il vicepresidente di Agis Scuola Pietro Innocenzi ha espresso sconcerto e vergogna. Perché tutto questo trambusto? Cerchiamo di capirlo leggendo il comunicato della Sacher: “Come distribuzione riceviamo continue richieste da parte di docenti ed insegnanti che desiderano far vedere un film altamente educativo alle loro classi di studenti. Molte di queste richieste dovranno purtroppo restare senza risposta”.
Un paio di giorni fa, su Repubblica, Marco Lodoli – che è giornalista e scrittore, ma anche insegnante di lettere – ha definito Stella “un film che andrebbe fatto vedere a tutti i ragazzi delle periferie italiane, quelli ai quali provo a insegnare qualcosa ogni mattina e che soprattutto devo convincere in ogni modo a non abbandonare aule e libri, perché se mollano è la fine, per loro fuori ci sarà solo desolazione e miseria, anche se sono convinti del contrario”.
Il film della Verheyde parla di una ragazzina, Stella appunto, che in un quartiere operaio alla periferia di Parigi, nel 1977. Un giorno, viene ammessa in una scuola prestigiosa, dove fa amicizia con Gladys – figlia di due intellettuali ebrei argentini – che la aiuterà nel difficile adattamento alla sua nuova vita.
(Fonte: Cineuropa)